Per un sorso di tè dopo un pezzo di pane
Gianni è un giovane regista “under 35”, coinvolto nella direzione di una prestigiosa produzione di un teatro stabile di una indefinita città del Sud Italia. Lo spettacolo, secondo le linee dettate da un bando europeo, coinvolgerà alcuni giovani migranti ospiti di un centro di accoglienza e un’attrice siriana. Gianni, attraverso questa impresa, grazie una serie di incontri e momenti diversi (le prove in teatro, il confronto con l’amico Gez, lo scontro con il produttore, le parentesi più private con la compagna Marie) approderà a una nuova consapevolezza.
Con i giornalisti Lorenzo Lamperti e Lidia Baratta volevamo scrivere uno spettacolo sul problema della migrazione sulla rotta balcanica, grazie al materiale raccolto durante il loro viaggio a Moria e Idomeni nell’estate 2016. Lo spettacolo nasceva come un atto di denuncia, ma mettendoci al lavoro gli esiti non corrisposero all’intento e il progetto fu accantonato. Caso volle però che qualche anno dopo la lettura di Nur eine Scheibe Brot di Rainer W. Fassbinder mi svelasse nuove possibilità, come accade proprio al nostro Gianni. Infatti, Per un sorso di tè dopo un pezzo di pane non è uno spettacolo sulla migrazione o sulle politiche europee sul tema, ma è una riflessione sulla Rappresentazione, sulla Testimonianza, sulle difficoltà dell’arte – in particolare del teatro – nel processo di restituzione della contemporaneità.
Antonio Carnevale
Premio Fersen alla Drammaturgia 2021
Finalista Premio Scintille 2020
drammaturgia e regia di Antonio Carnevale
collaborazione drammaturgia Lidia Baratta e Lorenzo Lamperti
con Antonio Carnevale, Elena D’Agnolo, Elisa Pastore, Vlad Scolari e Riccardo Stincone
disegno luci Giovanni Corsini
produzione Compagnia Carnevale
durata 60 minuti
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